Con l’ultimo Granduca Leopoldo II l’arte della fusione in bronzo a cera persa passò di maestro in apprendista nella fonderia di Clemente Papi. Il Papi iniziò anche a scolpire insieme a Niccolò Bazzanti, che aprì il suo studio di scultura in marmo nel 1822 in Lungarno Corsini, divenuto poi dal 1960, la Galleria Bazzanti di proprietà della famiglia Marinelli. Nel 1830 la fonderia Papi, continuando ad adoprare le conoscenze e le tecniche tramandatesi della fonderia dal Giambologna, dei due Tacca e del Foggini, divenne celebre.
Perché la tradizione ed il sapere cinque-sei-settecenteschi non andassero persi, nel 1838 il Granduca fece costruire per il Papi una fonderia più grande all’interno del convento di San Marco. Nel 1858 il Granduca volle far eseguire la copia in bronzo del David di Michelangelo (posto dal neonato Governo Italiano, dopo varie vicissitudini, al piazzale Michelangelo), e la fonderia del Papi fu spostata un’ altra volta in nuovi e più grandi locali in via Cavour 79, nei pressi della Porta San Gallo. Alla Morte del Papi nel 1875, la fonderia fu portata avanti da due dei suoi artigiani, Ludovico e Pietro Galli, che avevano lavorato con lui fino dagli anni ’30 dell’ottocento e che la tennero aperta fino ai primi decenni del novecento. La conoscenza e la manualità degli operai della fonderia Papi-Galli passò alla fonderia Vignali (Gusmano Vignali aveva lavorato nella fonderia Galli), dove nel 1900 Ferdinando Marinelli Sr., giovanissimo, apprese la tecnica della cera persa.
È così che nel 1905 a Firenze, Ferdinando Marinelli Sr. appena diciottenne iniziò in proprio la sua attività di fonditore, dopo aver imparato e perfezionato le tecniche di fusione a staffa e a cera persa. Nel 1919 Ferdinando Marinelli Sr. fondava la Fonderia Artistica Ferdinando Marinelli trasportandovi il suo sapere.